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Il folle piano di Keita (e Calenda)

Keita-Calenda il duo che sta mettendo sotto scacco Lotito

Keita-Calenda il duo che sta mettendo sotto scacco Lotito

Keita Balde Diao ha un sogno. Un sogno di rivalsa. Di rivincita. Il suo orgoglio è smisurato lo sappiamo. Ma finora non sapevamo quanto e quanto lo sta guidando nelle sue scelte in questo periodo. Calenda è stato scelto proprio per questo. Dare concretezza al suo piano. Ma procediamo con ordine. Partiamo dall'inizio. Ovvero da quando Tare scovò il ragazzo dopo l'esperienza al Barcellona. Tenetevi a mente questa società perchè nel folle piano di Keita ha un ruolo primario. Il giovane talento fu plasmato nella fabbrica di campioncini blaugrana ma qualcosa ci inceppò. Troppo stravagante il ragazzo, poco dedito alla disciplina assoluta. Qualche atteggiamento goliardico di troppo. Qualche insofferenza per la rigida disciplina. Keita fu mandato al Cornellà in prestito. E non lo digerì. Al suo ritorno trovò le porte sbarrate e un benservito inatteso e mal accettato. Arrivò il ds albanese e da quel momento cominciò il folle piano del talentuoso senegalese. La sua crescita esponenziale è sotto gli occhi di tutti. Siamo arrivati ai giorni nostri e la situazione è chiarissima. Un esercito di società è stato rifiutato da Calenda e dal ragazzo. Milan, Inter, Napoli, Monaco, West Ham e chi più ne ha più ne metta. Perchè il piano di Keita è ben preciso ed è per questo che abbiamo aggiunto l'aggettivo folle. Dopo essersi affermato (quasi) alla Lazio, l'obiettivo malcelato è andare alla Juventus e affermarsi anche lì. Dopo di che arriva il bello: Keita vuole essere comprato dal Barcellona a cifre folli (per lui e per Calenda) e riprendersi la sua rivincita. Il novello Conte di Montecristo forse riuscirà nel suo intento o forse fallirà per la fretta di metterlo in pratica. Un altro anno alla Lazio non gli avrebbe fatto male prima di spiccare il volo. Andare ora in una Juventus piena zeppa di fuoriclasse offensivi non ci pare una scelta ispiratissima. Il rischio è quello di doversi accontentare di briciole (alias minuti) e di una titolarità assai rarefatta e in partite di secondo piano. In questo modo i sogni di vendetta sono destinati ad andare a farsi friggere. Ma il buon Keita non è solo orgoglioso ma anche una smisurata fiducia nei suoi mezzi e dunque è pronto ad accettare e vincere questa sfida decisiva. Rimane oscuro il motivo per cui il passaggio all'ambita meta blaugrana non possa avvenire tramite un Milan o un Inter ma questo lo sanno solo Keita e Calenda e poco ce ne importa. L'unico ostacolo al momento è rappresentato dalla Juventus, che non sembra interessanta a svenarsi e a Lotito che non sembra interessato a scendere di un centesimo dai 30 milioni richiesti. Alla fine il matrimonio si farà. I tifosi laziali sperano in tempo per riuscire a tesserare qualche giocatore di livello che possa far non rimpiangere il partente ma questo lo sapremo solo alla fine del calciomercato 2017 che finora non ha regalato grandi squilli e che anzi sta riservando solo importanti delusioni per i colori biancocelesti. Lotito intanto gongola, a lui scivola tutto, se vende a 20 compra a 5, se vende a 30 compra a 10, qualora vendesse a 50 comprerebbe (forse) a 20. Inzaghi però trema aveva avuto rassicurazioni che qualcuno dei tre (de Vrij, Biglia e Keita) sarebbe rimasto o quantomeno sostituito a dovere. Biglia-Leiva finora convince fino ad un certo punto ma sostituire gli altri due sarà decisamente più complicato...

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